Il parco secolare

Con una vista incantevole, ricco e suggestivo, il parco che circonda la proprietà vanta la presenza di innumerevoli varietà di piante che lo rendono un vero e proprio giardino di fine ‘800.

Magnolie, allori, palme, cipressi, pini marittimi, cedri del Libano, tigli, querce, ciliegi e molti altri alberi da frutto si contendono la visibilità con gelsomini, camelie, ortensie, oleandri, pitosfori, gerani, tulipani e rose antiche.

Ogni stagione ha i suoi meravigliosi profumi e colori. Un vasto prato all’inglese terrazzato si protende panoramicamente verso la piana del fiume Isonzo e le colline del Collio circostanti.

I vialetti permettono di passeggiare e di godere di tutte le bellezze naturali.

Il parco secolare è la cornice ideale per incantevoli servizi fotografici.

La fontana

Nel parco di Villa Attems trova naturale collocazione la
fontana progettata nel 1760 da Nicolò Pacassi, architetto alla
corte di Maria Teresa d’Austria.

Rimasta miracolosamente illesa durante i bombardamenti della Prima Guerra Mondiale e successivamente spostata dal parco della Villa di Piedimonte a quello della Villa di Lucinico, la fontana è un romantico punto di ritrovo per scattare suggestive fotografie o sorseggiare un aperitivo assieme ai propri ospiti durante feste ed eventi.

Il pozzo

In origine, il pozzo, che si trova nel parco della Villa, era usato
da una parte della comunità di Lucinico per la raccolta dell’acqua.

Il paese ne possiede altri quattro uniformemente dislocati.

Nel periodo natalizio e quello pasquale, i pozzi sono addobbati per una competizione tra borghi storici.

Il borgo sui cui poggia il pozzo di Villa Attems è conosciuto come Borgo Tirolo.

Oggi, il pozzo della Villa ha solo una funzione storica e ornamentale, nonostante esso sia uno dei pochi ancora collegato alla falda acquifera.

Il Belvedere

Nel 1914 e 1919, la matita del noto pittore lucinichese Leopoldo Perco ritrae il Belvedere della tenuta (Attems Petzenstein), che egli chiama “La Casa del Diavolo”.

Si tratta di una piccola torre in pietra a sezione quadrata di quattro metri per lato e tre di altezza con mura piene e massicce, movimentate da una spaziosa nicchia, che si apre sul fronte strada, e dalle visibili trincee ricavate lateralmente alla struttura nel corso della Grande Guerra.

Da vocazione dominicale, è diventato luogo di difesa durante la presa di Gorizia.

Le quattro stagioni del parco